
Paesaggi sensibili di una cultura alimentare millenaria
«Oggi viviamo una postmodernità che da tempo ci ha alienato dalla natura e dai suoi cicli produttivi. Scomparsi i contadini, i pescatori, i pastori, è rimasto il consumatore a definire la condizione esistenziale con cui avviciniamo quella parte di natura che chiamiamo cibo. Ma è troppo poco l’atto di acquistarlo per dire di conoscerlo, troppo poco per capire il suo legame con la vita. Non avevano bisogno di educazione alimentare i nostri avi, mentre oggi è diventata bussola indispensabile per le giovani generazioni.
Nel frattempo l’alimentazione mediterranea è diventata «patrimonio immateriale dell’umanità», proprio mentre sullo sfondo dei nostri giorni il food porn diventava presenza invasiva e quotidiana. L’idea rassicurante di un Mediterraneo come culla di civiltà nel frattempo si è quasi spenta, ma non quella del suo surrogato, la “dieta mediterranea”, cibo appariscente come la pubblicità, vago e mutevole come sono le voglie dei consumatori.
Ma c’è sempre qualcosa di inaspettato nel cibo: collante indispensabile alla vita in quanto tale, elemento che forse più di ogni altro rivela il nostro rapporto con l’ambiente e i modi con cui intratteniamo i giorni. Così, guardare dentro all’alimentazione mediterranea, e a quel che ne rimane, significa anche trovare qualcosa di quello che siamo stati, qualcosa di quel che forse ancora siamo».
ISBN: | 978-88-6548-300-8 |
PAGINE: | 128 |
ANNO: | 2019 |
COLLANA: | Habitus |
TEMA: | Ambiente, Antropologia ed etnografia, Cultura materiale |
Maurizio Sentieri

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